Angeli e dintorni - Angeli e dintorni

Vai ai contenuti

Adorazione Eucaristica del 12 dicembre 2019

Angeli e dintorni
IL RISORTO CI PRECEDE, CI CHIAMA
A SEGUIRLO E CI INVIA

Preghiamo con il Salmo  23 (22)
1 Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. 3 Rinfranca l'anima mia, mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome.

Dalle udienze del  Santo Padre Francesco

Catechesi sugli Atti degli Apostoli
18. «Ancora un poco e mi convinci a farmi cristiano!» (At 26,28). Paolo prigioniero davanti al re Agrippa

Nella lettura degli Atti degli Apostoli, continua il viaggio del Vangelo nel mondo e la testimonianza di San Paolo è sempre più segnata dal sigillo della sofferenza. Ma questa è una cosa che cresce con il tempo nella vita di Paolo. Paolo non è solo l’evangelizzatore pieno di ardore, il missionario intrepido tra i pagani che dà vita a nuove comunità cristiane, ma è anche il testimone sofferente del Risorto (cfr At 9,15-16). L’arrivo dell’Apostolo a Gerusalemme, descritto al capitolo 21 degli Atti, scatena un odio feroce nei suoi confronti, che gli rimproverano: “Ma, questo era un persecutore! Non fidatevi!”. Come fu per Gesù, anche per lui Gerusalemme è la città ostile. Recatosi nel tempio, viene riconosciuto, condotto fuori per essere linciato e salvato in extremis dai soldati romani. Accusato di insegnare contro la Legge e il tempio, viene arrestato e inizia la sua peregrinazione di carcerato, prima davanti al sinedrio, poi davanti al procuratore romano a Cesarea, e infine davanti al re Agrippa. Luca evidenzia la somiglianza tra Paolo e Gesù, entrambi odiati dagli avversari, accusati pubblicamente e riconosciuti innocenti dalle autorità imperiali; e così Paolo è associato alla passione del suo Maestro, e la sua passione diventa un vangelo vivo. Oggi nel mondo, in Europa, tanti cristiani sono perseguitati e danno la vita per la propria fede, o sono perseguitati con i guanti bianchi, cioè lasciati da parte, emarginati … Il martirio è l’aria della vita di un cristiano, di una comunità cristiana. Sempre ci saranno i martiri tra noi: è questo il segnale che andiamo sulla strada di Gesù. E’ una benedizione del Signore, che ci sia nel popolo di Dio, qualcuno o qualcuna che dia questa testimonianza del martirio.”

PREGHIERA
Signore Gesù, la tua gioia sia il sapore della nostra fede, la tua Parola sia l'orizzonte del nostro esistere, la tua luce sia il conforto della nostra speranza. Signore Gesù, vieni a colmare la nostra attesa con la certezza che tu sei sempre accanto a noi, anche quando i nostri occhi velati non sanno scorgere le tracce della tua meravigliosa, divina presenza. Amen.

Preghiamo con il Salmo  23 (22)
4 Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. 5 Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca.

“Paolo è chiamato a difendersi dalle accuse, e alla fine, alla presenza del re Agrippa II, la sua apologia si muta in efficace testimonianza di fede (cfr At 26,1-23). Poi Paolo racconta la propria conversione: Cristo Risorto lo ha reso cristiano e gli ha affidato la missione tra le genti, «perché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ottengano il perdono dei peccati e l’eredità, in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede» in Cristo (v. 18). Paolo ha obbedito a questo incarico e non ha fatto altro che mostrare come i profeti e Mosè hanno preannunciato ciò che egli ora annuncia: che «il Cristo avrebbe dovuto soffrire e che, primo tra i risorti da morte, avrebbe annunciato la luce al popolo e alle genti» (v. 23). La testimonianza appassionata di Paolo tocca il cuore del re Agrippa, a cui manca solo il passo decisivo. E dice così, il re: «Ancora un poco e mi convinci a farmi cristiano!» (v. 28). Paolo viene dichiarato innocente, ma non può essere rilasciato perché si è appellato a Cesare. Continua così il viaggio inarrestabile della Parola di Dio verso Roma. Paolo, incatenato, finirà a Roma.”

PREGHIERA
Riversa nei nostri cuori, Signore, il dono della tua grazia e della tua pace affinché, in questo mondo malato di tristezza e di angoscia, la nostra vita sia luminosa testimonianza di fede, di speranza e di amore. Fa' che, rigenerati dal Battesimo, cooperiamo fedelmente all'opera di evangelizzazione, affrontando con serena fortezza la lotta contro le forze del male che ancora insidiano l'uomo seminando odio e divisione. Sull'esempio dell'Apostolo Paolo, rendici fieri di soffrire per il Vangelo, vivendo sulla terra con il cuore sempre proteso al Cielo. Amen.
(Anna Maria Canopi)

Preghiamo con il Salmo  23 (22)
6 Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni.

A partire da questo momento, il ritratto di Paolo è quello del prigioniero le cui catene sono il segno della sua fedeltà al Vangelo e della testimonianza resa al Risorto. Le catene sono certo una prova umiliante per l’Apostolo, che appare agli occhi del mondo come un «malfattore» (2Tm 2,9). Ma il suo amore per Cristo è così forte che anche queste catene sono lette con gli occhi della fede; fede che per Paolo non è «una teoria, un’opinione su Dio e sul mondo», ma «l’impatto dell’amore di Dio sul suo cuore, […] è amore per Gesù Cristo» (Benedetto XVI, Omelia in occasione dell’Anno Paolino, 28 giugno 2008). Cari fratelli e sorelle, Paolo ci insegna la perseveranza nella prova e la capacità di leggere tutto con gli occhi della fede. Chiediamo oggi al Signore, per intercessione dell’Apostolo, di ravvivare la nostra fede e di aiutarci ad essere fedeli fino in fondo alla nostra vocazione di cristiani, di discepoli del Signore, di missionari. ”

PREGHIERA
Eccoci, o Signore, davanti a te: sappiamo di non ingannarci perché crediamo fermamente che tu sei qui presente e ti vediamo con gli occhi della fede. Non osiamo contemplarti, ma tu guardaci con lo sguardo pieno di misericordia con cui hai guardato Pietro: siamo davanti a te con le nostre opere cattive e il nostro grande peccato. Come potremo restare davanti a te, come potremo toglierci le macchie se tu non le cancelli? Come diverremo mondi se tu non ci lavi? Come guariremo se tu non ci curi? O Signore, purificaci dai nostri peccati, lavaci dalle colpe, guariscici dai nostri mali e facci degni di ritornare nella tua grazia. Amen.
(S. Carlo Borromeo)



Email: angeli@angeli.netsons.org
Torna ai contenuti