Ricevimi, Signore misericordioso
Sono davanti alle porte della tua chiesa,
e non mi libero dai cattivi pensieri.
Ma tu, o Cristo,
che hai giustificato il pubblicano,
che hai avuto compassione dell'adultera,
e hai aperto al ladrone
le porte del Paradiso,
aprimi il tesoro della tua bontà
e poiché mi avvicino e ti tocco,
accoglimi come la peccatrice
e l'inferma che hai guarito.
che hai giustificato il pubblicano,
che hai avuto compassione dell'adultera,
e hai aperto al ladrone
le porte del Paradiso,
aprimi il tesoro della tua bontà
e poiché mi avvicino e ti tocco,
accoglimi come la peccatrice
e l'inferma che hai guarito.
Infatti questa, avendo toccato
il lembo del tuo vestito,
riebbe la salute;
e quella, avendo abbracciato
i tuoi piedi incontaminati,
ottenne il perdono dei peccati.
(S. Giovanni Damasceno)
L'autoreSan Giovanni Damasceno nacque nel 675 circa a Damasco (da qui l'aggettivo Damasceno) in Siria.
Il padre era ministro delle finanzeper cui ebbe possibilità di acculturarsi e quindi diventare consigliere e amico del Califfo della regione.
Frequentò il monaco siciliano Cosmo, portato schiavo a Damasco, per cui crebbe anche in lui il desiderio di ritirarsi a vita solitaria assieme al fratello che divenne vescovo di Maiouna.
Per realizzare questo suo desiderio andò a vivere a San Saba, un piccolo villaggio di monaci.
A Gerusalemme fu ordinato sacerdote e poichè profondo conoscitore della teologia, fu nominato predicatore titolare nella basilica del Santo Sepolcro.
Altre opere che ha scritto oltre agli inni e ai trattati teologici dedicati alla Madonna, ricordiamo il compendio di teologia «Fonte della conoscenza» e i «Tre discorsi in favore delle sacre immagini».
Fu teologo illuminato e soprattutto molto colto, tanto che definito «San Tommaso dell'Oriente».
Fu proclamato dottore della Chiesa nel 1890 ad opera di Papa Leone XIII.