«Chi vuole salvare la propria vita, la perderà»
Rev. D. Jesús VEGA Mesa
Santa Agata vergine molto probabilmente fu martirizzata durante la persecuzione di Decio.
Solitamente il nostro istinto spinge a proteggerci, per fuggire sia al dolore che alla morte; ad eccezione di rarissimi casi, tutti ci aggrappiamo a questa vita!
A volte per salvarci a tutti i costi rischiamo davvero di perdere la vita.
Tanta gente è morta nella lotta per difendere gli altri, e soprattutto molti missionari e volontari hanno dato la loro vita lavorando per difendere la giustizia e proclamare il messaggio di Cristo...
Loro non hanno perso la vita, ma hanno vinto!
Questa è praticamente la legge del cristiano, ossia la conseguenza di essere discepolo di Gesù. Se vogliamo essere tali, Egli lo ha detto in maniera molto chiara: «Rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua».
Non si può essere contemporaneamente “cristiano” ed egoista: il papà e la mamma, sanno ad esempio che la loro responsabilità è quella di “dare la vita” per i figli.
Notti insonni, sacrifici, sforzi, lavoro, pazienza... questo significa essere cristiano: essere disposti a dare la vita in ogni momento.
Questo è stato lo spirito con cui ha vissuto Sant'Agata, nata in Sicilia nel terzo secolo. Per Agata fu impossibile seguire Gesù e, allo stesso tempo, cedere alle richieste del governatore che voleva costringerla a rompere la sua promessa di virginità, infatti fu sedotta dal proconsole Quinziano ma lei non cedette. E lui la fece torturare fino a farle strappare i seni con grosse tenaglie.
Da buona cristiana, anche se ricevette minacce di morte aveva già bevuto alla fontana del Vangelo, e proprio seguendo l'insegnamento «Chi vuole salvare la propria vita, la perderà», chiese la forza al Signore per non vacillare.
Sant'Agata è la patrona di Catania, è venerata sia dai cattolici che dagli ortodossi. I festeggiamenti in suo onore, con la spettacolare processione delle reliquie, sono oggi patrimonio mondiale dell'umanità Unesco.